Thom Pain

È una scrittura scarna, diretta, a tratti sfacciata ma sempre ironica quella di Will Eno, classe 1965, uno dei migliori drammaturghi americani in attività. I suoi testi sono sfrondati da tutto, ridotti all’osso di un pensiero che si fa teatro: ed è un teatro senza fronzoli, in una finzione dichiarata che si sostanzia nel dialogo diretto con il pubblico. I suoi protagonisti sono gente al limite, forse dropout, comunque sono certo attori e attrici che trovano nel palcoscenico il luogo adatto per parlare senza remore di sé, del mondo, degli Altri.

Così Thom Pain, questo testo “basato sul niente” (così recita il sottotitolo), già pluripremiato a partire dalla sua prima presentazione nel 2005, torna nella traduzione di Noemi Abe e nell’interpretazione di Alberto Giusta, che aveva vestito i panni scomodi di questo personaggio nel 2016. Diretto con cura e attenzione da Antonio Zavatteri, in un allestimento che è, ovviamente, sensibile ad ogni singola sfumatura del testo, l’attore si fa protagonista di un flusso di parole incandescenti dal ritmo comico e destabilizzante, quasi da stand-up comedy: eppure è un flusso di coscienza, una confessione assolutamente laica, che dietro la risata nasconde la scudisciata amara di una consapevolezza priva di speranza. Ma nel cabaret bislacco di Thom Pain, nel suo rivolgersi ad ogni singolo spettatore, vi è una forte vertigine metateatrale, in cui attore e personaggio si inseguono, si intrecciano, si sovrappongono: chi, davvero, sta parlando nel gioco del teatro?

Il Teatro Nazionale di Genova ha deciso di omaggiare la scrittura caustica e sottile di Will Eno presentando anche il monologo Lady Grey – con le luci sempre più fioche, interpretato da Alice Giroldini, con la regia di Marco Maccieri e con la traduzione di Elena Battista.

Thom Pain è presentato in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di Concord Theatricals Corporation.

Durata dello spettacolo: 1 ora e 15 minuti.