Queen LeaR

E se non fosse stato un “King”, quel famoso Lear, ma una “Queen”? Ecco la tragicommedia che ha ideato la nota drammaturga inglese Claire Dowie – autrice, poetessa, pioniera dello stand-up theatre, i cui testi sono tradotti e allestiti in tutto il mondo. E arriva in scena nell’interpretazione delle Nina’s Drag Queens, grazie al concept di Francesco Micheli, per uno spettacolo decisamente divertente, ricco, colorato, eppure profondamente shakespeariano, popolare e raffinato, in cui il black verse si alterna al rap.

Sulle musiche del Maestro Enrico Melozzi, raffinato compositore e artista militante, molto noto al grande pubblico grazie alle sue direzioni al Festival di Sanremo, la tragedia di Lear viene calata in una realtà decisamente contemporanea. Un mondo dove i castelli sono in realtà semplici monolocali, le brughiere non sono altro che desolati ospizi, dove la famosa pazzia di Lear si muta in demenza senile e le guerre sono contest a colpi di citazioni pop. Ecco allora la storia di Lea Rossi, emigrata nel Regno Unito negli anni Settanta, dove ha aperto un negozio di giocattoli, la cui insegna recita “Lea R.”: il tempo è passato e per la signora è giunto il momento di chiudere l’attività. Alle prese con la vecchiaia e il decadimento fisico, si scontra con le tre figlie mentre la fedele amica Kent si prende cura di lei.

Dietro il sorriso, si cela una riflessione sulla condizione della vecchiaia, dell’integrazione, della malattia: e la tragedia storica di Shakespeare assume i toni amari e umani di un dramma familiare, in cui padri lasciano in eredità ai figli un futuro sempre più incerto, temi importanti e scomodi del nostro tempo. Ma ad interpretarli sono le Nina’s Drag Queens: acconciature esagerate, abiti sgargianti, eleganza e ironia, a garanzia di un gioco scenico sempre originale ed emozionante.

Durata dello spettacolo: 1 h e 50 minuti senza intervallo.