Ha segnato il successo di un drammaturgo e regista che, di lì a poco, avrebbe cambiato la storia del teatro. Era il 1928, lo spettacolo si intitolava L’opera da tre soldi e l’autore era, come è noto, Bertolt Brecht. A distanza di quasi un secolo, quel feroce cabaret esistenziale, arricchito dalle musiche di Kurt Weill, non ha perso forza né smalto. Ne è sicuro Fausto Paravidino, regista, attore e scrittore di grande e aguzza prospettiva, che ha deciso di affondare le mani nel sulfureo mondo evocato da Brecht. E di reinventarlo.
Ispirato a un classico, a quella Beggar’s Opera scritta da John Gay a fine Settecento, Die Dreigroschenoper, questo il titolo originale, è uno spaccato di “bassifondi” socio-economici oltre che morali. Nella pletora di una umanità disperata, spiccano le figure protagoniste di Peachum, lo sgradevolissimo criminale che gestisce il traffico dei mendicanti, e di Mackie Messer, definito “Il più famoso criminale di Londra” che riesce a prendersi in moglie Polly, figlia prediletta dello stesso Peachum, con conseguenze nefaste.
Spiega Paravidino: «Perché occuparci ancora dell’Opera da tre soldi? Perché c’è qualcosa in questo classico degli anni Venti che è invecchiato (bene) e qualcosa che non è invecchiato per niente». E, aggiunge: «Peachum è una figura del nostro tempo più ancora che del tempo di Brecht, dipende dal denaro senza neanche prendersi la briga di esserne appassionato. È governato dal denaro. In questa nuova Opera, detta Peachum, succede che a un padre portano via la figlia. Il padre la rivuole perché gli hanno toccato la proprietà. Non altro. Le avventure e disavventure che l’eroe dei miserabili incontrerà nello sforzo di riprendersi la figlia saranno un viaggio, un mondo fatto di miserie». In scena, accanto a Paravidino, ci sarà Rocco Papaleo: in un incontro-scontro tra due anime teatrali originalissime.
Durata dello spettacolo: h.2.
Produzione
TEATRO STABILE DI BOLZANO, TEATRO STABILE DI TORINO – TEATRO NAZIONALE
Regia
Fausto Paravidino
Interpreti
Rocco Papaleo, Fausto Paravidino
e con (in o.a.) Romina Colbasso, Marianna Folli, Iris Fusetti, Davide Lorino, Daniele Natali
Scene
Laura Benzi
Costumi
Sandra Cardini
Maschere
Stefano Ciammitti, Arianna Ferrazin
Musiche
Enrico Melozzi
Luci
Gerardo Buzzanca
Video
Opificio Ciclope
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