Mio Eroe

Festival dell’Eccellenza al Femminile XX edizione

Mio Eroe, scritto e interpretato da Giuliana Musso, affronta un tema ampio, ma quanto mai attuale: la guerra. Il soggetto è ispirato alla biografia di alcuni dei 53 militari italiani caduti in Afghanistan durante la missione ISAF (dal 2001 al 2014). Chi se ne ricorda più? Sembra quasi che ogni nuova guerra possa o debba scalzare la memoria della precedente. Certo se ne ricordano le madri, di quei soldati uccisi: ed è a loro che ha dato voce Musso.

«Le madri – scrive Giuliana Musso – testimoniano con devozione la vita dei figli che non ci sono più, ne ridisegnano il carattere, il comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie personali che trabocca di un naturale amore per la vita. Cercano parole e gesti per dare un senso al loro inconsolabile lutto ma anche all’esperienza della morte in guerra in tempo di pace. In Mio eroe la voce stigmatizzata della madre dolorosa, da sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un varco, esce dagli stereotipi, e si pone interrogativi puntuali sulla logica della guerra, sull’origine della violenza come sistema di soluzione dei conflitti, sul mito dell’eroe e sulla sacralità della vita umana. Solo alla fine del monologo – conclude Musso – sarà forse visibile, come una filigrana in controluce, che la voce delle madri piangenti è la voce della razionalità umana».

Lo spettacolo, che vide la prima nel 2017, ha trovato negli anni ulteriore senso e profondità. Come ha scritto Simone Azzoni su L’Arena: «Lo spettacolo evita il populismo e la demagogia. Come? Con il corpo, con la verità dell’attore, quella di Giuliana Musso così presente con tutta se stessa da non esserci come persona». E aggiunge Camilla Tagliabue su Il fatto quotidiano: «Uno degli spettacoli più commoventi e più antieroici degli ultimi anni, fatto con poco, fatto con tutto».

Durata dello spettacolo: 80 minuti.