Il 24 marzo 1976, negli spazi del Beat 72, una delle storiche “cantine romane” del teatro di ricerca, si rivelava al pubblico una compagnia di giovani artisti: si fecevano chiamare La Gaia Scienza e insieme ad altri diedero vita a un vibrante rinnovamento della scena nazionale e europea. Si presentarono con uno spettacolo dirompente che affascinò subito pubblico e critica: La rivolta degli oggetti. Del gruppo facevano parte Marco Solari, Alessandra Vanzi, Giorgio Barberio Corsetti, diventati in breve tempo protagonisti del teatro d’avanguardia (o meglio di “post-avanguardia”) italiano.
In quel lavoro affrontarono temi a loro cari: il rapporto tra poesia e rivoluzione, tra società e moda, tra storia e contemporaneità. In un gioco tra gesto e parola, slancio e energia, danza e arti visive, utopia e realtà, il racconto era un flusso ininterrotto di immagini, un processo artistico in costante trasformazione. Dopo oltre quaranta anni, i tre artisti della Gaia Scienza si incontrano nuovamente: cosa è cambiato da allora? Come? Cosa è restato immutato?
«Ci è parso interessante riandare a quel momento nietzschianamente aurorale per ragionare di nuovo insieme – spiegano gli artisti – anzitutto tra noi tre, dopo trentacinque anni di strade e percorsi separati, su quel lavoro che per ognuno di noi ha costituito un punto di partenza importante, fondante. Era l’esito di un rapporto di amicizia e di affinità d’interessi e gusti, l’elaborazione di uno stile e di un linguaggio comune, fisico e mentale assieme, di prove e di vita, in una dimensione di grande libertà, senza una regia, né di uno né di tutti. Quello a cui ci accingiamo è creare le condizioni per trasmettere un’esperienza, reinventando quel gioco scenico, consegnando a dei giovani attori e danzatori gli oggetti da rivoltare».
Durata dello spettacolo: 1 ora.
Produzione
FATTORE K 2019, TEATRO DI ROMA TEATRO NAZIONALE, ROMAEUROPAFESTIVAL, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
Regia
Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari, Alessandra Vanzi
Interpreti
Carolina Ellero, Dario Caccuri, Antonio Santalena
Interventi scenografici
Gianni Dessì
Sede legale
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