Svegliarsi una mattina senza sapere nulla della notte appena trascorsa, non da soli, ma con uno sconosciuto nel letto, avendo in tasca, chissà perché, del carbone. E leggere sul giornale di una carbonaia uccisa. Ma se fossimo stati noi? – si chiedono i due. Questa paradossale situazione apre la commedia di Eugène Labiche Il delitto di via dell’Orsina, ed è l’immagine che sceglie la regista Andrée Ruth Shammah per dare forma al generale “risveglio” dopo questi anni segnati dal Covid-19: il risveglio di chi ha rimosso la notte passata.
Shammah si è armata dell’ironia affilatissima e insieme profonda del maestro del vaudeville francese e ha scelto come compagni nel progetto Massimo Dapporto e Antonello Fassari, attori d’esperienza formatisi (anche) tra le luci del varietà, il mondo teatrale a cui intende attingere la regista. «Non avrei potuto fare questo spettacolo senza di loro – dice Shammah – perché sapevo che per lavorare su questo testo, sarebbe stato necessario rievocare il varietà, quel mondo, quell’armonia di ricordi e significati».
Andrée Ruth Shammah ha rimesso mano al testo di Labiche, lo ha spostato nel tempo, evocando un altro maestro del ridere con profondità: Eduardo De Filippo. Così, il meccanismo perfetto di equivoci e ambiguità, svela le infinite possibilità del pensiero umano, suggerisce una riflessione sulla gravità delle intenzioni anche quando non è detto che si traducano in azioni. Il tentativo di ricostruzione della notte “rimossa” dei due protagonisti, alla ricerca di smentite o coincidenze tra loro e il delitto di via dell’Orsina, diventa per Shammah l’espediente per affrontare, con sorniona leggerezza, la crisi di identità da cui ancora sembra difficile emergere, spaesati, oscillanti tra l’idea di non avere responsabilità e il presentimento di non essere innocenti.
Durata dello spettacolo: 1 ora e 30 minuti.
Produzione
Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana
Traduzione
Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi
Adattamento e regia
Andrée Ruth Shammah
Interpreti
Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianchi
Musiche
Alessandro Nidi
Scene
Margherita Palli
Costumi
Nicoletta Ceccolini
Luci
Camilla Piccioni
Sagome tratte dalle opere di
Paolo Ventura
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