Nell’Inghilterra di fine Ottocento una giovane istitutrice si convince che i due bambini di cui si prende cura dialoghino con i fantasmi della precedente istitutrice e di un maggiordomo, entrambi morti in circostanze misteriose. È questa la trama di una delle più celebri ghost story di sempre, che coniuga i topos della letteratura gotica con una finissima indagine psicologica, in un crescendo di inquietudine. Perfetta nella sua costruzione, ci lascia con la terribile sensazione che non ci sia soluzione al male.
«Qual è l’origine del Male? Siamo noi a decidere di farlo, o è il Male stesso a contaminarci e renderci suoi servi? Il giro di vite è una storia fantastica, ma con tratti psicologicamente così realistici da straziarci. E come si legge nella prima pagina del racconto, se di mezzo ci sono dei bambini allora all’orrore si dà un ulteriore “giro di vite”: perché questa è la storia di un abuso nei confronti di bambini e di tutto il male che ne deriva». Carlo Sciaccaluga
«Questo testo è da portare alla gente perché con la poesia, la letteratura e il teatro ci guida all’interno del dolore, dei meccanismi che portano a queste violenze. Meccanismi mai manifesti, anzi sempre celati, o appena sussurrati, di nascosto accennati. Con una scrittura che è un abbraccio poetico James ci coinvolge in un dramma che entra a far parte della nostra vita, ci porta dentro la modalità di costruzione degli alibi che le persone si creano, che la società si crea. E tutto ciò accade attraverso il processo di Mimesi così ben spiegato da Aristotele: l’imitazione del vero attraverso metafore, spostamento, imperfezioni, e non attraverso la cronaca. Così questa opera diventa universalmente condivisibile, durissima e dolorosa». Davide Livermore
Opera in prologo e due atti, The Turn of the Screw (Il giro di vite) è stata composta nel 1954 da Benjamin Britten, su libretto di Myfanwy Piper dall’omonimo racconto di Henry James. La prima rappresentazione si tenne al Teatro La Fenice di Venezia nel settembre dello stesso anno, con Britten alla direzione dell’English Opera Group e con Peter Pears nella parte di Peter Quint. L’opera riprende la trama di James, della quale sono protagonisti un’istitutrice, i bambini che le vengono affidati, Flora e Miles, la governante Mrs Grose e due fantasmi, Miss Jessel e Peter Quint, che rappresentano due manifestazioni del Male. Lo scrittore esplora i temi dell’infanzia, dell’inconscio e della morte attraverso un crescendo di inquietudine che si dissolve tragicamente solo alla fine.
La struttura dell’opera di Britten è complessa e singolare: al prologo che introduce i personaggi e l’azione, seguono due atti dalla conformazione simmetrica, costituiti ciascuno da otto scene alle quali si alternano quindici interludi musicali, variazioni del tema esposto dopo il prologo. Ogni variazione cambia tonalità, secondo un moto che ascende lungo i gradi della scala cromatica dalla tonalità di la minore alla tonalità la maggiore. La scrittura orchestrale è di grande raffinatezza e si articola attraverso un sistema di rimandi tra temi, colori e timbri finalizzato a sottolineare quello stesso crescendo orrorifico che determina l’azione drammaturgica.
The Turn of the Screw è l’opera di Britten più vicina ai modelli di Bartók e Berg, la cifra sperimentale risulta particolarmente evidente nella struttura improntata al serialismo, dove trovano però ampio spazio soluzioni personali e innovative, a fare di questo titolo uno dei più rappresentativi del teatro musicale del compositore.
I due spettacoli, prosa e opera a seguire, vengono presentati insieme, grazie anche alla collaborazione del Palau de les Arts Reina Sofía Valencia, con il seguente calendario: sabato 12, mercoledì 16 e venerdì 18 ottobre ore 19.30 – domenica 13 e 20 ottobre ore 15.
Con il sostegno di
Calendario recite
12, 13, 16, 18, 20 ottobre: dittico prosa + opera
15, 17, 19, dal 22 al 26 ottobre: prosa
Durata dello spettacolo: 1 ora e 35 minuti circa.
Durata dell’opera: 1 ora e 40 minuti circa.
Intervallo: 20 minuti.
Il giro di vite
di Henry James
traduzione e adattamento Carlo Sciaccaluga
regia Davide Livermore
personaggi e interpreti
Istitutrice Linda Gennari
Mrs Grose Gaia Aprea
Peter Quint Aleph Viola
Miss Jessel Virginia Campolucci
Miles Luigi Bignone
Flora Ludovica Iannetti
Il Prologo Davide Livermore
scene Manuel Zuriaga
costumi Mariana Fracasso
musiche Giua
disegno sonoro Edoardo Ambrosio
luci Antonio Castro
regista assistente Mercedes Martini
assistente alla regia Milo Prunotto
assistente volontaria alla regia Irena Carera
direttore di scena Fabrizio Montalto
fonico Edoardo Ambrosio
nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova in collaborazione con la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova
The Turn of the Screw
musica di Benjamin Britten
libretto di Myfanwy Piper dal racconto di Henry James
maestro concertatore e direttore Riccardo Minasi
regia Davide Livermore
personaggi e interpreti
Quint Valentino Buzza
The Governess Karen Gardeazabal
Miles Oliver Barlow
Flora Lucy Barlow
Mrs Grose Polly Leech
Miss Jessel Marianna Mappa
The Prologue Davide Livermore
scene Manuel Zuriaga
costumi Mariana Fracasso
luci Antonio Castro, Nadia García
regista assistente Giancarlo Judica Cordiglia
nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova in collaborazione con il Teatro Nazionale di Genova, basato sulla produzione originale del Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia
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