Futuro anteriore

«Il nostro è un paese per vecchi», si dice. «Il futuro è dei giovani», dice qualcun altro. Ma è possibile immaginare che giovani e vecchi non abbiano da contendersi un primato d’esistenza, e che si tratti invece di considerare che la vecchiaia arriva, si spera, anche per chi è giovane. E sono quattro i giovani attrici e attori – Matilde Vigna, Gloria Giacopini, Matilde Buzzoni, Antonio Anzilotti De Nitto – guidati da Giulio Costa, ad assumersi il compito di parlare di terza età in Futuro anteriore.

Questo lavoro pluripremiato, con drammaturgia di Margherita Mauro, è una produzione FerraraOff in cui si affronta non tanto il tema dell’aspettativa di vita, quanto della “qualità” di questa aspettativa. Non si tratta, allora, solo di chiedersi “come sarò da vecchio?”, ma anche di riflettere sulla sostenibilità di un mondo in cui la popolazione anziana continua a crescere perché la vita si allunga. Futuro anteriore pone quindi quesiti esistenziali, certo, ma non meno politici. L’avanzata tecnologica, la crisi climatica, la fotografia del presente alimenta l’ansia di un futuro che non si sa cosa promette: «Se guardo avanti non vedo granché. Tra cinquant’anni sarò anziana, e questo lo so. Quello che non so è come sarà la mia vita», dice uno dei personaggi.

Gli struggenti interrogativi di una generazione che fatica a immaginare il futuro come promessa non producono scenari distopici, diffusi nelle narrazioni di oggi, ma innescano un gioco a pensarsi anziani. I corpi degli interpreti passano da un’età all’altra come se il tempo fluisse in un attimo: per trattare con delicatezza il tema, lo spettacolo si serve di toni leggeri, di ironico affetto, in un gioco di ruoli e ribaltamento di situazioni. In fondo, la vita è un susseguirsi di quadri, impastati di inquietudini, fragilità, ma anche di tanta tenerezza.

Durata dello spettacolo: 60 minuti.