«Il vero protagonista di questo romanzo, fatto di impressioni sovrapposte, di dialoghi che hanno la futilità di tutto ciò che è fuggevole, di tutto quel che passa, è il tempo. Il tempo della giovinezza». Con queste parole il celebre scrittore Raffaele La Capria presentava uno dei suoi romanzi più famosi, quel Ferito a morte, dalla lenta e dilatata produzione, che gli valse il Premio Strega nel 1961. Romanzo polifonico, dalla struttura complessa e pressoché coevo, nei suoi primi passi, a I vitelloni di Federico Fellini, Ferito a morte è una critica dolente ai rampolli della borghesia napoletana, è lo spaccato crudele di un mondo ripiegato su se stesso, che vive tra i luoghi di mare – come Ischia, Capri o Positano – e gigioneggia al Circolo nautico.
E la articolata struttura in dieci capitoli del libro diventa ora teatro, grazie all’adattamento di uno scrittore come Emanuele Trevi e alla regia, partecipe, attenta, di Roberto Andò. Il regista, infatti, direttore del Teatro Stabile di Napoli, ha scelto di raccontare la città, la sua storia, il suo tempo, le sue mille personalità anche attraverso La Capria.
Presentando lo spettacolo, Roberto Andò si interroga: «Ma perché un romanzo per fare teatro? Non sono il primo che porta un romanzo a teatro. Ma come si fa, in teatro, a rendere questo continuo sfumare di sensazioni, ambienti, volti, voci che scolorando dall’uno all’altro s’inabissano nella luce o nella trasparenza dell’acqua del mare? Come si fa a dar conto del sentimento con cui ci separiamo dall’intensità insopportabile di ciò che abbiamo vissuto, decantato dal lampeggiare insistito dei ricordi? È una sfida, un azzardo forse, ma vale la pena di correrne i rischi… E il romanzo rappresenta la possibilità concreta di acciuffare il tema dei temi del teatro: il fuggevole».
Durata dello spettacolo: 2 ore (atto unico).
Produzione
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Adattamento
Emanuele Trevi
Regia
Roberto Andò
Interpreti
Andrea Renzi, Paolo Cresta, Giovanni Ludeno, Gea Martire, Paolo Mazzarelli, Aurora Quattrocchi, Marcello Romolo, Matteo Cecchi, Clio Cipolletta, Giancarlo Cosentino, Antonio Elia, Rebecca Furfaro, Lorenzo Parrotto, Vincenzo Pasquariello, Sabatino Trombetta, Laure Valentinelli
la voce di Roger in inglese è di Tim Daish
Scene e luci
Gianni Carluccio
Costumi
Daniela Cernigliaro
Video
Luca Scarzella
Suono
Hubert Westkemper
Coreografie
Luna Cenere
Sede legale
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