Amleto²

Attore e regista amatissimo dal pubblico per la sua veemente e scanzonata energia, per la sua divertente e dissacrante (auto)ironia, Filippo Timi torna a uno dei capolavori della storia del Teatro, Amleto². La tragedia shakespeariana, già in passato fertile terreno per le raffinate scorribande di Filippo Timi, è ancora una volta presa di petto e demistificata, smontata nei suoi ingranaggi e nei suoi personaggi, per dar vita a un nuovo intelligente e personalissimo gioco scenico.

Timi allestisce una gabbia da circo all’interno della quale si svolge un travolgente elogio della follia: per l’attore e regista Amleto si è ormai annoiato di tutto e tutti, non ha voglia di sottomettersi alle eterne dinamiche familiari, così come non ha più voglia di amare Ofelia. Tutto è cambiato, tutto è andato troppo oltre. Inutilmente delle voci lo richiamano al suo destino, mentre dalla sua mente scaturiscono i personaggi di questo inedito circo umano, interpretati da straordinarie attrici come Elena Lietti, Lucia Mascino e Marina Rocco. Lui, Amleto-Timi, un po’ viziato, un po’ visionario, un po’ blasé, si spinge fuori dal tempo e dalla storia.

Afferma l’attore: «di fronte alla realtà, di fronte a certi irrimediabili eventi, il cuore e il cervello impazziscono, hanno bisogno di trovare fughe per non soffrire. Ridere è la risposta della coscienza alla tragedia? Ridere il pianto. Ridere la morte. Ridere l’abbandono. Ridere il tradimento. Ridere la follia…». Ecco allora un nuovo Amleto, spiazzante, comico, furibondo, folle e colorato. «Di fronte alla tragedia – spiega ancora Filippo Timi – esistono due possibilità: soccombere o esplodere nel massimo della vitalità». E la tragedia si fa amara, amarissima commedia.