Dal 19 al 22 luglio l’installazione ideata da Davide Livermore per il ventennale del G8
Dal 19 al 22 luglio, esattamente negli stessi giorni in cui venti anni fa si tenne il summit degli 8 Grandi a Genova, un suggestivo percorso multimediale ideato da Davide Livermore sarà allestito all’interno del Teatro Ivo Chiesa per offrire agli spettatori una rigorosa ricostruzione storica di quelle drammatiche giornate.
Grazie a un’app sviluppata da ETT – azienda genovese leader nel settore dell’innovazione multimediale – gli spettatori potranno ritrovare una sorta di “cronaca pura degli eventi del G8 di Genova attraverso il mezzo più diffuso nella nostra quotidianità, il cellulare. All’interno di un enorme cubo bianco, completamente vuoto e spaesante, avvolti dalle musiche create da Stellare – Sartoria Sonora, potranno inquadrare con il proprio cellulare alcuni marker e sbloccare, livello dopo livello, i contenuti testuali. Elenchi, date, cifre, cronache, sentenze: una sintesi senza precedenti di ciò che accadde durante e attorno a quei giorni, un racconto suddiviso in dieci step che ciascun spettatore potrà comporre e poi portare via con sé sul proprio smartphone. Un gesto poetico e teatrale che invita a elaborare una memoria condivisa, comune e partecipata.
«In controtendenza al malcostume nazionale della rimozione dei fatti traumatici, vedi gli ultimi sessant’anni della storia italiana, viene offerta a tutti la possibilità di ricostruire gli eventi di quei quattro giorni senza intermediazioni di nessun tipo, immagini e filmati compresi» afferma Davide Livermore, che per Fare luce si è ispirato al modello della Casa della Memoria di Santiago del Cile.
FARE LUCE è la prima tappa del G8 PROJECT, un articolato programma di iniziative con cui il Teatro Nazionale di Genova, sotto la direzione di Davide Livermore, invita a riflettere sul G8 del 2001 e sui primi vent’anni del nuovo millennio. Il G8 PROJECT, realizzato in collaborazione con il Comune di Genova e la Regione Liguria, proseguirà in autunno con spettacoli, laboratori, incontri. In particolare dal 9 ottobre saranno messi in scena i nove testi commissionati ad altrettanti drammaturghi di diverse nazionalità, ciascuno in rappresentanza di uno dei paesi presenti al G8 del 2001 – Roland Schimmelpfennig (Germania), Fabrice Murgia (Unione Europea), Nathalie Fillion (Francia), Guillermo Verdecchia (Canada), Fausto Paravidino (Italia), Sabrina Mahfouz (Uk), Toshiro Suzue (Giappone), Wendy MacLeod (USA), Ivan Vyrypaev (Russia). La rassegna, intitolata Il mondo che abbiamo, ha la curatela del dramaturg del Teatro Nazionale di Genova, Andrea Porcheddu. Elena Dragonetti e Giorgio Scaramuzzino daranno vita invece a Quel che resta del fuoco, laboratorio con gli studenti delle superiori finalizzato alla creazione di uno spettacolo.