Scena e parola in mostra nella Tebe dei Re
Una mostra straordinaria fatta di parole, imponenti elementi scenografici, frammenti di tragedia, performer dentro teche di cristallo. Il progetto Edipo: io contagio – Scena e parola in mostra nella Tebe dei Re, ideato da Davide Livermore e promosso dal Teatro Nazionale di Genova in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale Genova, che lo ha accolto nei propri spazi, è nato come intervento immediato per riaffermare l’importanza della cultura teatrale in tempo di crisi e tutelare l’occupazione di attori e maestranze, nel momento in cui i teatri si sono trovati a dovere chiudere al pubblico per la seconda volta in pochi mesi.
L’arte deve esistere e resistere, afferma il Direttore del Teatro Nazionale di Genova. Così, lanciata una call per trovare i performer (oltre 150 le candidature arrivate), il progetto è andato avanti, nonostante nel frattempo anche i Musei abbiano dovuto chiudere al pubblico.
Curata dallo stesso Davide Livermore insieme a Margherita Rubino e Andrea Porcheddu, la mostra – allestita nel Sottoporticato di Palazzo Ducale – è un percorso suddiviso in diverse stanze, dove ci si imbatte in maestosi cavalli, tappeti di sangue, una jeep esplosa, bestie macellate, mentre sei performer, ciascuno chiuso in un box trasparente, restituiscono frammenti del primo atto dell’Edipo Re di Sofocle, evocando mogli e madri che piangono mariti e figli, una comunità che si interroga sulla responsabilità dell’uomo nel disastro, capi di stato che cercano salvezza per il proprio popolo, in un crudele gioco del destino in cui si è ora vittime, ora colpevoli.
Ambientata in una Tebe devastata da un’inarrestabile pestilenza, la tragedia di Sofocle riflette in maniera implacabile il periodo storico che stiamo vivendo.
Gli elementi scenici in mostra sono stati messi a disposizione dal Teatro alla Scala e provengono da 4 spettacoli: Elektra (1994), regia di Luca Ronconi e scene di Gae Aulenti; Giovanna d’Arco (2016), regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier, scene di Christian Fenouillat; Tamerlano (2017), regia di Davide Livermore, scene dello stesso Livermore e di Giò Forma; Giulio Cesare in Egitto (2019), regia di Robert Carsen, scene di Gideon Davey.
In attesa di potere riaprire al pubblico, con la speranza che la situazione epidemiologica migliori quanto prima, la mostra si potrà visitare virtualmente attraverso una serie di video realizzati apposta e visibili sui canali del Teatro e di Palazzo Ducale.
Ideazione Davide Livermore
A cura di Davide Livermore, Margherita Rubino, Andrea Porcheddu
Elementi scenografici del Teatro alla Scala
Testi da Edipo Re di Sofocle, riduzione di Margherita Rubino
Traduzioni in inglese Kiara Pipino
Allestimento
Assistente scenografa Lorenza Gioberti
Musiche Andrea Chenna
Luci Gianni Grasso
Fonica Edoardo Ambrosio, Luca Nasciuti
Macchinista costruttore Diego Paoli
Elettricista Stefano Monni
Aiuto assistente scenografo Nicolò Tomasi
Progetto grafico Emanuela Dellepiane
Stampe digitali Pitto P.Zeta
Video a cura di Squeasy Film
Performance dal vivo
Coordinamento Carlo Sciaccaluga
Attori e performer Agnese Ascioti, Sonia Convertini, Noemi Esposito, Nicolò Giacalone, Mirko Iurlaro, Davide Mancini, Matteo Palazzo, Enrico Pittaluga, Valeria Chiara Puppo, Marco Taddei, Demian Troiano Hackman, Irene Villa
Si ringrazia Teatro alla Scala, Coop Liguria, Alessandra Balestra.