Love and Information è un caleidoscopio. 57 scene più di 100 personaggi messi insieme da una delle più grandi drammaturghe viventi di lingua inglese: Caryl Churchill. Tutte le sue opere teatrali sono esperimenti formali, e in questa occasione ha escogitato qualcosa che sembra un diario intimo scritto da Wittgenstein.
Un’analisi “affollata” delle relazioni, piena di colori e che forma la materia. Una materia variabile, contestabile, che dipende dal singolo, che è influenzata dal gruppo, dalla società. Che potrebbe cambiare cambiando l’ordine degli addendi, contro le leggi della matematica. Se cambiassero i tipi umani che partecipano a quel dialogo x, cambierebbe il dialogo, eppure… eppure leggendo il testo di Caryl Churchill noi fotografiamo questo tempo, le priorità delle persone. In dialoghi fulminanti riesce a fermare i colori in quel caleidoscopio, ci chiama a ragionare. Sono cartelli brechtiani in dialogo. Un grandissimo modello di scrittura.
Love and Information è una giostra, divertentissima e seria, dove salgono moltissimi personaggi, mogli, mariti, padri, madri, amanti, figli, censori, medici, bambini, scienziati, torturatori… ma il centro è: di cosa parlano e come, la situazione in cui si trovano detta legge. Viviamo in un mondo in cui il bombardamento di informazioni rischia di portare all’atrofia della memoria, all’erosione della privacy e al decadimento dei sentimenti.
Il caleidoscopio è così composto: l’acquisizione di informazioni, le informazioni che non vogliamo, il significato che si da alle informazioni e il valore che hanno per ciascuno, cosa resta delle informazioni nella memoria personale, i modi diversi di vedere la realtà, le informazioni che disturbano, come ci fa sentire ciò che sappiamo e come non ci cambia, la disconnessione fra l’informazione e ciò che le persone ne ricavano… e tanto tantissimo altro che è difficile sintetizzare.
Diventa scientifica ogni inclinazione della voce, ogni pausa. Ascoltare quelle parole ci avvicina ancora una volta alla necessità del Teatro, che abbiamo tutti. Ci ricorda che abbiamo proprio bisogno di quelle fotografie che scatta la Churchill per comprendere, per capire, e avere in scena e da spettatori un’ intelligenza vivida e attiva e il cuore aperto.
traduzione Monica Capuani
regia Mercedes Martini
con Barbara Alesse, Eva Cambiale, Lisa Galantini, Mercedes Martini, Andrea Nicolini, Deniz Ӧzdoǧan e gli allievi del Corso di Alta Formazione per Attori del 1° anno: Raffaele Barca, Andrea Basile, Francesco Bianchini, Riccardo Cacace, Virginia Campolucci, Elisa Carucci, Pietro Desimio, Violetta Ghersina, Marco Gualco, Antonella Loliva, Silvia Pelizza, Alma Poli, Marta Prunotto, Gaia Rinaldi, Caterina Tieghi, Matteo Traverso, Susanna Valtucci
progetto suono Andrea Nicolini
fonici Lorenzo Sale, Stefano Gualtieri
si ringrazia Luca Falomi per le chitarre