Chi è Rob? È davvero esistito? Che traccia ha lasciato di sé nelle persone che l’hanno conosciuto? Rob, testo teatrale del pluripremiato sceneggiatore greco Efthymis Filippou, è un gioco a incastro. Forse è un flusso di coscienza, il delirio di una mente contorta che si perde nei meandri di mille personalità, nei ricordi o nelle curiose ipotesi di un racconto in divenire. Oppure questo anomalo e divertente testo potrebbe essere imbastito su un coro, sulle identità e le testimonianze di personaggi diversi che attraversano pagine della nostra storia recente. O forse ancora è un rito, un canto, una festa selvaggia da celebrare a suon di musica?
Rob, insomma, è un mistero, un monologo a più voci: evoca un puzzle che si compone di frammenti oscuri, che lentamente svelano una trama, un affresco complicato come un polittico continuamente cangiante. Dove è la verità, sembra chiedersi l’autore: e la risposta sfugge, si nega nel momento stesso in cui potrebbe darsi. Tutto è possibile, e il suo contrario sta lì a dimostrarlo: tra normalità e mostruosità il confine si fa sempre più labile. Come nel celebre Attentati alla vita di lei del noto drammaturgo inglese Martin Crimp, qui il personaggio principale è assente: è raccontato come per riflesso dagli sguardi altrui, per ipotesi e azzardi, per grotteschi ricordi e onirici accadimenti, per strampalate vicende e affettuosi omaggi.
Nell’edizione genovese Rob diventa la sfida per un giovane, bravissimo attore, Simone Cammarata, chiamato a interpretare tutti i personaggi. Ma è anche l’occasione per conoscere più da vicino la scrittura, lo stile e la visionarietà di un artista come Efthymis Filippou.
Autore di romanzi e racconti con alle spalle una carriera di copywriter in un’agenzia pubblicitaria, Efthymis Filippou (Atene, 1977) ha ricevuto la nomination al Premio Oscar 2015 per la miglior sceneggiatura originale con il bellissimo film The Lobster, scritto per il regista Yorgos Lanthimos, una collaborazione poi proseguita con Il sacrificio del cervo sacro (2017). Ha debuttato come drammaturgo nel 2014 con Bloods, opera in cui già emergeva il suo stile sulfureo, e urticante: una scrittura concretissima, attaccata alla realtà, ma pronta ad esplodere in derive surreali e addirittura comiche. In una recente intervista Filippou ha dichiarato: «Nella nostra vita non è dato dramma senza un minimo di humour. Quando scrivo qualcosa di duro, di drammatico, penso sempre ci debba essere anche qualche istante di umorismo. Non mi piace prendermi troppo sul serio: preferisco quelle storie in cui si possa ridere e piangere assieme».
In collaborazione con Onassis Stegi
Rappresentazioni serali ore 20.30, giovedì ore 19.30, domenica e lunedì riposo.
Posto unico € 6 – 5 spettacoli € 15
Produzione
TEATRO NAZIONALE DI GENOVA
Regia
Alberto Giusta
Interprete
Simone Cammarata
Versione italiana
Maurizio De Rosa
Sound
Taru (Ruggero Lambo)
Sede legale
piazza Borgo Pila 42, 16129 Genova
010 53421
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