Ifigeneia

Festival dell’Eccellenza al Femminile XX edizione

Ifigeneia è una performance di danza in cui parole e movimento si completano e si interrogano a vicenda, si amplificano ma anche si contraddicono. Tessa Hall – coreografa, danzatrice e performer neozelandese –  crea la partitura fisica e con l’attrice e regista belga Maaike Neuville, cerca una relazione tra testo e danza che vada oltre il dimostrativo, oltre il prevedibile. Il risultato è una “danza parlata” che riflette sul potere di trasformazione della rabbia senza tempo di una giovane donna.

Il progetto nasce dall’indagine che Neuville e Hall hanno fatto su Ifigenia, una delle figure più tragiche della mitologia greca: Ifigenia viene sacrificata ad Artemide per volere del padre Agamennone, allo scopo di permettere alle navi, in procinto di partire per Troia, di avere un vento favorevole e finalmente prendere il largo. Ma se Ifigenia avesse potuto scrivere la sua storia? Se non si fosse sacrificata per il padre, per la patria? Se le fosse stato permesso di essere una donna, una giovane donna con una voce, con delle parole. Altre parole rispetto a «offro volentieri il mio corpo per la mia città e per tutta la Grecia». Cosa sarebbe accaduto?

In questo adattamento della tragedia classica, Maaike Neuville lascia che Ifigenia guardi indietro alla propria storia e al ciclo infinito della vendetta nella sua famiglia attraverso un monologo. La domanda sorge immediata: sarebbe potuto andare in modo diverso? Come guardare indietro alla storia occidentale, al nostro canone di storie – per lo più scritte da uomini – in un contesto in cui le donne avevano poca o nessuna voce in capitolo nella vita politica e sociale? Come può una giovane donna affermare il proprio potere senza tradire il passato, ma anche senza lasciare che questo le impedisca di trovare la propria voce? E come si possono affrontare, sul palco, questi testi millenari?

Durata dello spettacolo: 90 minuti.

Lo spettacolo è in lingua fiamminga con sovratitoli in italiano.

Dopo lo spettacolo avrà luogo un incontro con Paolo Randazzo, critico teatrale de Gli Stati Generali, e la compagnia.