Teatro Gustavo Modena, la sua storia

Vero gioiello architettonico, fortunosamente sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il Gustavo Modena è l’unico Teatro ottocentesco di Genova.

Edificato tra il 1856 e il 1857, il Teatro Gustavo Modena si trova in una zona nevralgica del quartiere di Sampierdarena, che all’epoca era un Comune a sé stante rispetto a Genova.

Sampierdarena, il cui primo insediamento si colloca intorno al VIII sec. d.C., dopo essersi trasformata con il tempo da borgo marinaro a elegante luogo di villeggiatura, nel corso dell’Ottocento diventa la Manchester d’Italia, grazie alla felice posizione geografica, vicina sia al porto sia alla linea di collegamenti con l’entroterra.

La ricca borghesia di Sampierdarena finanzia la costruzione del nuovo Teatro per spirito di antagonismo nei confronti della vicina Genova. Con una scelta politica e civile decisamente anticonformista, il nuovo Teatro viene intitolato al grande attore veneziano Gustavo Modena, patriota e fervente mazziniano, in contrapposizione al “regio” Carlo Felice di Genova.
La posa della prima pietra avvenne il 30 giugno 1856 e il teatro fu inaugurato il 18 settembre 1857 con l’opera Tutti in maschera di Pedrotti.

La struttura è molto elegante: la facciata è tipicamente neoclassica realizzata su due piani, con cinque aperture ad arco, come un finto porticato, al piano superiore presenta un colonnato ionico sormontato dal timpano. Decorata con stucchi in gesso dipinti e dorati con uno strato di finitura molto sottile, la sala è a ferro di cavallo con 4 ordini di palchi, 24 al primo livello e 25 nei superiori, un loggione e una platea. I parapetti dei palchetti rappresentano, in alternanza, festoni con vasi, grifoni e rilievi floreali. Più complesso è il palco centrale che è in aggetto e porta i simboli di Sampierdarena ancora Comune.
Di notevole interesse è l’impianto decorativo della volta e del boccascena, dove sono rintracciabili il ritratto di Gustavo Modena, le figure allegoriche delle arti (Danza, Poesia, Teatro, Musica). Uno spazio rimasto sostanzialmente originale è il foyer: un grande salone voltato con due ordini di cornici modanate con colonnato ionico, le due file di quattro colonne dividono lo spazio in tre zone

Dopo un periodo di chiusura dovuto alla Prima Guerra Mondiale, tra il 1920 e il 1922 alla facciata originaria viene aggiunto un avancorpo con terrazzo, in seguito all’abbassamento del livello interno della sala, che ha comportato la scomparsa della gradinata d’accesso. Nel 1922 il Teatro vive la sua seconda grande inaugurazione con la messa in scena della Carmen di Bizet.

La storia del Teatro Gustavo Modena continua ad essere segnata da fortune alterne. Nella seconda metà del Novecento l’attività lirica diminuisce e il Teatro, utilizzato per lungo tempo come cinematografo, va incontro a uno stato di degrado. Nel 1979 c’è un nuovo tentativo di tornare allo spettacolo dal vivo con l’esecuzione della Petite Messe Solennelle di Rossini, ma l’effettiva impossibilità di adeguarsi alle normative vigenti decreta nuovamente la chiusura del locale.

Una lunga e attenta opera di restauro, curata dalla Compagnia del Teatro dell’Archivolto, a cui il Comune di Genova, ormai in possesso della quota di maggioranza della proprietà dell’edificio, affida la gestione del Gustavo Modena, porta alla riapertura con una grande festa il 18 settembre 1997, esattamente 140 anni dopo la prima inaugurazione. Il primo spettacolo ad andare in scena sarà Snaporaz Fellini con la regia di Giorgio Gallione il 31 ottobre dello stesso anno.

Nel 2001 il Teatro Gustavo Modena viene affiancato da un secondo spazio di spettacolo, la Sala Mercato, ricavata dalla ristrutturazione dell’adiacente ex Mercato Comunale.
Dal 2018 il Teatro Gustavo Modena, insieme alla Sala Mercato, al Teatro Duse e al Teatro Ivo Chiesa, ospita la ricca e articolata programmazione del Teatro Nazionale di Genova.

 

Progettista: Nicola Bruno

30 giugno 1856: posa della prima pietra.
18 settembre 1857: inaugurazione con l’opera Tutti in maschera di Pedrotti.
1922: Seconda inaugurazione con la Carmen di Bizet, a seguito dei primi lavori di rimodernamento, affidati a Raffaele Bruno, nipote di Nicola Bruno.
1979: terza inaugurazione e breve ritorno alla lirica con La petite messe solemnelle di Rossini, dopo vari decenni di utilizzo come cinematografo.
1997: quarta inaugurazione con lo spettacolo Snaporaz Fellini del Teatro dell’Archivolto.
2001: viene inaugurata al Sala Mercato, ricavata da un ex mercato comunale adiacente al Teatro Gustavo Modena.
2013: Dario Fo dipinge l’opera che adorna l’atrio del Teatro.

 

Curiosità

Impossibilitato a partecipare all’inaugurazione del 1857, l’attore Gustavo Modena si fa rappresentare dal collega Amilcare Bellotti Bon.
Durante la Seconda Guerra di Indipendenza nel 1859 venne usato come caserma per le truppe francesi.
Il Comune di Genova acquisì il Teatro negli anni Novanta, rilevandolo dai proprietari dei singoli palchi. Uno dei palchettisti non volle cedere la proprietà e per molti anni non fu possibile mettere in vendita i posti del suo palchetto.
È uno dei pochi teatri in Italia in cui è ancora in uso la graticcia originale.

 

 

 

 

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