L’interpretazione dei sogni

«Dove andiamo quando sogniamo?». Da questa domanda è partito Stefano Massini, scrittore, drammaturgo e narratore apprezzato in tutto il mondo (il suo Lehman Trilogy ha vinto, unico italiano nella storia, ben 5 Tony Award, il premio Oscar per il teatro) per investigare gli scritti e il mondo di Sigmund Freud.

«Ogni essere sogna – continua Massini – al di là del fatto che ne conservi memoria: la nostra esistenza è un susseguirsi di visioni notturne, architetture complesse la cui edificazione obbedisce a una necessità naturale. E allora la domanda diventa: perché sogniamo?» La ricerca sui sogni di Freud, pietra miliare del Novecento, tenta una risposta attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, capaci di rivelare qualcosa sulle leggi misteriose che sovrintendono alle nostre messinscene notturne. E dunque ecco scaturire la domanda: con quali regole si procede, nel fantasmagorico teatro del Sogno?

Cinque anni dopo la versione teatrale realizzata a Milano, Stefano Massini riprende in mano il suo decennale lavoro su L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, a cui ha dedicato anche l’omonimo romanzo, edito da Mondadori e già tradotto in più lingue. In scena, fra le note di Enrico Fink, prende forma un mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, compongono una sinfonia di immagini e di possibili interpretazioni. Come ha scritto Michele Sciancalepore su Avvenire: «Massini ha fatto il “mattautore”, ha preso per mano gli spettatori per guidarli in un viaggio in una terra per lo più inesplorata e spesso inaccessibile, di certo oscura e selvaggia: l’io… Quello che alla fine emerge con potenza lapalissiana è l’eclatante teatralità della dimensione onirica, l’assoluta simbiosi e osmosi fra sogno e teatro».

Durata dello spettacolo: 100 minuti senza intervallo.