«Che altro può una creatura se non amare/tra creature, amare?» recitano i versi del poeta Carlos Drummond De Andrade. L’amore supera le geografie, accomuna le culture, rendendo le persone, in fondo, tutte uguali. Forse è solo una condizione imprescindibile dell’esistenza: chi può dirsi immune? E Pippo Delbono con il suo nuovo lavoro, Amore, dal titolo di una semplicità disarmante, parte da una geografia, quella del Portogallo, per approdare al più semplice e spaventoso dei sentimenti umani. Indaga, in una sequenza di quadri tenuti saldi dalla forza emotiva, tutte le scomposizioni possibili dell’amore, le sue infinite sfumature: l’amore cercato, quello vissuto, quello perduto, quello desiderato, quello negato, persino la mancanza d’amore che – sfiorando Lacan – è essa stessa amore.
In questo spettacolo la musica composta da Pedro Jóia evoca antichi repertori, chiamando in causa altri autori, per fondere questo peregrinare dell’anima al suono struggente del fado, alla passione travolgente e malinconica di questo canto tradizionale portoghese.
Come nel suo stile, Delbono rintraccia e sottolinea l’aspetto meno rassicurante dell’amore, fa brillare la paura dolorosa e dolce della perdita. In scena senza la carismatica figura di Bobò, il grande primattore della compagnia scomparso nel 2019, Amore è un omaggio alla poesia. Delbono legge, racconta con il microfono in mano, in quel modo appassionato che da sempre caratterizza il suo fare teatro, in una scena svuotata, luminescente di un rosso bruciante, in cui gli attori danzano come figure mute, e incarnano le parole di poeti come De Andrade, Rilke, Daniel Felipe, De Mello Breyner Andersen, Espanca, Prévert, con la musica viva nel suono e nelle voci di Joìa, Aline Frazão e Miguel Ramos. «Este è o cantu do amor, em que te falo»: questo è il canto dell’amore in cui ti parlo.
Durata dello spettacolo: 1 ora.
Produzione
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Co-produttori associati: São Luiz Teatro Municipal – Lisbona, Pirilampo Artes Lda, Câmara Municipal de Setúbal, Rota Clandestina, República Portuguesa – Cultura / Direção-Geral das Artes (Portogallo), Fondazione Teatro Metastasio di Prato (Italia)
Co-produttori: Teatro Coliseo, Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e ItaliaXXI – Buenos Aires (Argentina), Comédie de Genève (Svizzera), Théâtre de Liège (Belgio), Les 2 Scènes – Scène Nationale de Besançon (Francia), KVS Bruxelles (Belgio), Sibiu International Theatre Festival/Radu Stanca National Theater (Romania)
con il sostegno del Ministero della Cultura (Italia)
Regia
Pippo Delbono
Interpreti
Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Aline Frazão, Mario Intruglio, Pedro Jóia, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Miguel Ramos, Pepe Robledo, Grazia Spinella
Musiche originali
Pedro Jóia e autori vari
Scene
Joana Villaverde
Costumi
Elena Giampaoli
Luci
Orlando Bolognesi
Consulenza letteraria
Tiago Bartolomeu Costa
Suono
Pietro Tirella
Cast tecnico
capo macchinista Enrico Zucchelli
responsabile di progetto in Portogallo Renzo Barsotti, responsabile di produzione Alessandra Vinanti, organizzazione in produzione Silvia Cassanelli, organizzazione Davide Martini, amministratore di compagnia Riccardo Porfido
direttore tecnico tournée Fabio Sajiz
personale tecnico in tournée Pietro Tirella (suono), Elena Giampaoli (costumi), Alejandro Zamora (luci), Mattia Manna (scena)
assistente volontaria in Portogallo Susana Silverio
foto Luca Del Pia, Estelle Valente Teatro São Luiz
Si ringraziano per la messa a disposizione dei costumi per le prove: São Luiz Teatro Municipal di Lisbona, Théâtre de Liège e la Compagnia Teatro O Bando
Sede legale
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